Continua la ripresa del mercato auto in Italia, soprattutto grazie alle aziende, che fanno da traino. Ancora male la transizione ecologica
Il mercato auto in Italia continua la sua ripresa. A dirlo sono i numeri di aprile che segnano una crescita di immatricolazioni:+29,21% rispetto allo stesso mese del 2022 (fonte: Aniasa).
I primi quattro mesi dell’anno hanno raggiunto un +26,89 sullo stesso periodo del 2022. La ripresa è in atto da agosto, sebbene l’anno scorso il mercato dell’automotive ha vissuto un periodo difficile a causa di una serie di fattori.
La guerra Russo-Ucraina, il caro energia, l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse hanno, infatti, causato diversi problemi alle case automobilistiche per via della carenza di componenti essenziali.
Tutto ciò ha frenato la domanda, per cui il mercato auto in Italia è ancora lontano dai livelli pre-pandemia. Le immatricolazioni del primo quadrimestre del 2023 manifestano, infatti, un calo del 22,5% sullo stesso periodo del 2019.
Il mercato europeo
La situazione italiana è in linea con quella europea, ma c’è una differenza in particolare. In Europa cresce l’immatricolazione di auto elettriche, mentre in Italia si assiste a un forte ritardo nella transizione energetica.
In particolare, nei primi tre mesi di quest’anno la quota delle auto elettriche nel nostro paese è salita dal 3,3% al 3,8% (fonte: Aniasa). La crescita è indubbiamente un fatto positivo, ma è limitata se si considera che in Francia, Germania e Regno Unito la quota dell’elettrico puro è decisamente più alta e continua ad aumentare.
Questo è dovuto sicuramente a un sistema di incentivi ancora scarso e poco strutturato. Dal canto suo il Governo ha dichiarato la propria disponibilità ad intervenire anche con nuovi stanziamenti, con l’obiettivo di ringiovanire il nostro parco circolante che è tra i più vecchi d’Europa.
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Tra i cinque maggiori mercati europei quello che ha la quota dell’elettrico più alta nel primo quadrimestre 2023 è il Regno Unito (15,4%), seguito dalla Francia (14,8%), dalla Germania (14,3%), dalla Spagna (4,5%) e dall’Italia con un misero 3,7%. In Europa Occidentale, fanno peggio solo Croazia, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia.
Ripresa del mercato auto, più aziende che privati
Un altro dato che emerge in tutta Europa è che la ripresa in atto è dovuta soprattutto agli acquisti delle aziende, piuttosto che quelli dei privati. Per quanto riguarda l’Italia nel primo quadrimestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le immatricolazioni a privati sono aumentate dell’11,3%, mentre il resto del mercato è cresciuto del 46,5%.
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Uno dei motivi è che la prospettiva della transizione energetica spinge gli italiani ad aspettare per fare la scelta più opportuna. In particolare la preoccupazione è legata anche alla scarsa diffusione di colonnine di ricarica.
Noleggio auto elettriche, l’alternativa all’acquisto
L’investimento di grande portata verso l’elettrico scoraggia a causa di una serie di aspetti: costi ancora troppo elevati, rapida evoluzione, costi di manutenzione incerti.
Una soluzione pratica ed efficace per risolvere le problematiche dell’acquisto delle auto elettriche è rappresentata dal Noleggio a lungo termine. Molte aziende di noleggio hanno investito da tempo nella mobilità sostenibile, inserendo all’interno del proprio parco auto diversi modelli ecologici, offerti sia ai clienti privati che per le flotte aziendali.
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Oggi è possibile trovare un’ampia scelta di citycar, berline e SUV elettrici, in modo da scegliere l’auto più adeguata e in grado di soddisfare le proprie esigenze. Inoltre, nel canone mensile è tutto compreso.
Il noleggio ha, dunque, confermato il suo ruolo chiave nella diffusione di veicoli a basse emissioni.
Nel 2022 il settore ha immatricolato il 56% delle vetture ibride plug-in sul mercato e il 30% delle elettriche. Senza contare la funzione di supporto al rinnovo del parco circolante e nell’immettere in circolazione vetture usate di ultima generazione, economicamente accessibili. La vita media dei veicoli a noleggio è, infatti, pari a 4 anni contro l’età media del parco circolante di 11,8 anni.